Montagna consapevole
Perché la prudenza può fare la differenza
Ecco i consigli per vivere al meglio – e in sicurezza – la tua esperienza tra le Dolomiti Bellunesi
“La potenza è nulla senza il controllo”. L’hai già sentito, vero? Vale anche per la montagna, che offre innumerevoli possibilità di esperienze, camminate, escursioni, sport da praticare all’aria aperta ed emozioni… ma va vissuta in maniera consapevole, con prudenza e attenzione.
Sicurezza prima di tutto. Che significa rendersi conto di dove ci si trova, di cosa si può fare e di cosa non si può fare. Infatti ci sono attività adatte a tutti e attività adatte solo per alcuni, sconsigliate o da evitare. Questo perché bisogna conoscere e valutare bene il proprio livello di esperienza, di preparazione, di allenamento e di conoscenza del territorio.
Per vivere al meglio la tua esperienza tra le Dolomiti Bellunesi, puoi affidarti alle competenze e alla conoscenza di chi vive e lavora su questo territorio. CAI, Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi Dolomiti Bellunesi, Guide Alpine, Fondazione Dolomiti UNESCO, Fondazione Dmo Dolomiti Bellunesi, Associazione Rifugisti, Ulss 1 Dolomiti e Provincia di Belluno hanno unito le forze per il progetto “Montagna consapevole”. Un vademecum utile a chiunque frequenti la montagna. Una serie di risposte alle domande più frequenti.
Con l’augurio di vivere un’esperienza autentica, spettacolare e unica, ecco le FAQ con alcuni consigli preziosi. E ricorda: la prudenza può fare la differenza.
Le regole auree
- mai da solo e informa sempre dove vai
- parti preso il mattino
- prepara la tua escursione a tavolino
- consulta il servizio meteo e il bollettino valanghe
- abbigliamento a strati
- scarpe adatte
- zaino organizzato e completo
- ogni attività ha una sua specifica attrezzatura
- proteggiti dal sole (crema, cappello e occhiali)
- in inverno, se vai sulla neve in zone impervie, sempre con te ARTVA, pala e sonda
- per le emergenze chiama il 118
- sappi rinunciare all’escursione se non ci sono le condizioni adatte
Come vestirsi e cosa portare per un’escursione
Cosa devo mettere nello zaino? Come devo vestirmi?
L’abbigliamento è fondamentale. In estate le differenze di temperatura possono essere notevoli nell’arco di una singola giornata e di un’escursione. È importante vestirsi a strati, per potersi cambiare rapidamente, e avere con sé un capo impermeabile, in caso di temporale, oltre a qualche indumento asciutto di ricambio. Nello zaino non devono mancare acqua e un anti- pioggia.
Qual è l’abbigliamento più adatto?
Dipende dalla stagione e dall’itinerario che si intende fare: il percorso può fare la differenza nella scelta di cosa indossare.
In ogni caso, la scarpa è fondamentale: deve essere comoda, sufficientemente alta per proteggere la caviglia, robusta, non eccessivamente pesante e con una suola resistente e antiscivolo. Deve calzare a pennello e non consentire strofinamenti interni del piede, per evitare la formazione di vesciche.
Anche calze e calzini sono importanti: meglio se traspiranti e termici.
Dopo la scarpa, il resto dell’abbigliamento, è consigliabile sia il più possibile a strati, dato che il tempo cambia piuttosto rapidamente in montagna, e sono possibili sbalzi di temperatura notevoli.
È consigliabile partire con i pantaloni lunghi ed eventualmente passare a quelli corti a seconda delle condizioni climatiche durante il percorso. Allo stesso modo è consigliabile, in inverno, avere uno strato di lana o di tessuto termico a contatto con la pelle; poi una felpa o un pile leggero; infine una giacca impermeabile. Importante anche avere con sé un cappello per ripararsi dal sole. Consigliabili i bastoncini per camminare.
Cosa devo avere nello zaino?
Altro elemento che non può mancare: lo zaino. Va preparato in base alla scelta del percorso e deve essere equilibrato nel peso.
Tra le cose essenziali che è bene avere nello zaino: borraccia o bottiglietta d’acqua, qualche snack (frutta secca e bevande zuccherate assicurano un rapido assorbimento energetico) per i momenti di fame, una giacca calda e impermeabile, occhiali da sole, un cambio completo, carta topografica, crema solare e un kit base di pronto soccorso. Sono consigliabili anche una pila frontale o una torcia, una bussola, un telo termico e un power bank. A seconda dell’attività e della stagione, poi, non deve mancare l’attrezzatura adeguata.
Quale attrezzatura devo portare con me?
A seconda dell’attività e della stagione è importante avere l’attrezzatura giusta.
Ad esempio in ferrata è bene indossare sempre e correttamente l’imbracatura, il caschetto e il set da ferrata omologato.
Come mi devo vestire se voglio andare a raccogliere funghi?
Se si ha intenzione di andare a raccogliere funghi, è bene usare calzature idonee e assolutamente non stivali di gomma. È sempre bene fare attenzione all’orientamento.
I passi essenziali per pianificare una gita divertente, ma all’insegna della prudenza, in montagna
A cosa devo fare attenzione nel pianificare l’escursione?
La prima cosa da fare per pianificare un’escursione è studiare bene la carta e calcolare i dislivelli giornalieri, i tempi di percorrenza e individuare i tratti difficili.
Scegli percorsi adatti alla tua preparazione.
Ma non basta. E’ importante raccogliere altre informazioni per verificare che il sentiero sia percorribile in quanto in montagna i cambiamenti possono essere veloci e imprevedibili.
A chi posso chiedere informazioni sul percorso?
Raccogliere informazioni su un itinerario è fondamentale per un’escursione in sicurezza.
È importante ricordare che le condizioni dei sentieri possono variare anche giornalmente ed è quindi essenziale avere informazioni aggiornate e precise, che possono essere reperite rivolgendosi a:
- Gestori dei rifugi della zona
- CAI
- Guide Alpine
- Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi
Evita le escursioni in solitaria e in ogni caso informa sempre qualcuno dell’itinerario prescelto.
(inserire numeri di telefono ed, eventualmente, sito Internet)
Dove posso trovare le informazioni sulla percorribilità delle strade che portano alla mia meta?
Le strade di montagna sono molto meno scorrevoli delle altre strade e spesso sono molto trafficate o, a causa di un evento atmosferico avverso, possono essere impercorribili. Prima di partire verifica lo stato del percorso che devi fare per raggiungere la tua meta.
Trovi informazioni sul sito di Veneto Strade (https://www.venetostrade.it/myportal/VSSPA/infoviabilita/avvisi ). Inoltre, lungo il percorso, troverai dei pannelli a messaggio variabile che ti daranno informazioni sull’apertura dei passi.
Quali cartine sono le più consigliate?
Le cartine consigliate sono quelle della Tabacco: i sentieri delle Dolomiti Bellunesi sono ben segnalati. Tra l’altro, sono anche le cartine utilizzate dal Corpo del Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi.
Quali sono gli accorgimenti nella pianificazione di un’escursione per un escursionista della terza età?
Le strategie da adottare sono le stesse che adotta un qualsiasi altro turista:
– La scelta dell’itinerario deve essere fatta sulla base della valutazione di condizione
e preparazione fisica, durata e difficoltà.
– Abbigliamento e attrezzatura: l’abbigliamento corretto può prevenire infortuni,
cadute e spiacevoli avvenimenti. Assicurati di avere tutto il necessario per poter
affrontare la tua escursione.
(più informazioni possono essere raccolta nella sezione dedicata QUI).
– Consulta con attenzione le previsioni meteo e scegli solo le giornate migliori per la tua
escursione
– Evita le uscite in solitaria e informa sempre qualcuno sul tuo itinerario.
Le previsioni meteo: un fattore chiave per la riuscita di un’escursione in montagna
Cosa devo fare prima di raggiungere la località?
Conviene sempre sapere quali saranno le condizioni meteo nella zona di destinazione. Prima di affrontare un’escursione, è bene conoscere le previsioni meteo sia per il punto di partenza che per quello di arrivo, in modo da organizzare lo zaino e l’abbigliamento in base alle varianti atmosferiche.
Come faccio a sapere quali sono le previsioni meteo?
È possibile consultare i bollettini meteo di Arpav Veneto (www.arpa.veneto.it), con il dettaglio della zona che si intende visitare. È bene controllare le previsioni meteo sia prima della partenza (un paio di giorni) sia il giorno stesso dell’escursione. In montagna infatti, soprattutto nella stagione estiva, il tempo cambia piuttosto velocemente.
In inverno sarà necessario consultare anche il bollettino valanghe.
Come devo comportarmi in caso di maltempo?
Attenzione particolare in caso di temporale, per il pericolo di fulmini: è importante osservare i mutamenti del cielo, perché in montagna il tempo cambia piuttosto rapidamente. Se si viene sorpresi da un temporale, è consigliabile:
- abbassarsi velocemente di quota
- stare lontano dagli alberi o da spuntoni
- cercare un zona pianeggiante e porsi in posizione rannicchiata
- allontanarsi dai percorsi attrezzati e dai cavi metallici
- stare distante dall’acqua in grotta
- evitare le ferrate e le pareti di roccia
- per i gruppi, è importante non stare vicini, ma mantenere un certo distanziamento.
È importante essere sempre pronti a vestirsi e svestirsi a seconda della temperatura e per ripararsi dal vento in quota.
È meglio conoscere preventivamente eventuali ricoveri, bivacchi, rifugi, nonché sentieri alternativi in caso sopraggiungesse improvviso il maltempo.
È importante anche conoscere sempre il punto del percorso in cui ci si trova.
Salute e benessere in montagna: come prevenire e affrontare i problemi più comuni
Le variazioni di quota producono nel nostro corpo adattamenti che possono causare problemi di salute.
Come mi devo preparare all’escursione?
E’ utile preparare il nostro corpo all’escursione con un adeguato allenamento.
Cosa mangiare e bere prima e durante un’escursione?
Iniziamo dal principio: prima di partire, assicurati di fare una colazione nutriente e che
fornisca il giusto apporto calorico per affrontare la giornata.
Per la pausa pranzo, preferisci un mix equilibrato di carboidrati semplici e complessi,
accompagnato da una modesta quantità di proteine. Per le escursioni a quote basse, un
classico panino con frutta fresca o secca può essere sufficiente; per altitudini più elevate,
si consiglia l’utilizzo di cibi liofilizzati da preparare con poca acqua o noodles.
Non dimenticare di mantenere l‘idratazione: cerca di bere ad intervalli di circa 30 minuti.
Porta sempre con te una buona quantità d’acqua, eventualmente arricchita con sali
minerali. In inverno, considera anche di portare un thermos con tè caldo zuccherato.
Evita alcolici e bevande gassate
Come devo affrontare l’escursione per evitare eventuali problemi di salute?
Per evitare eventuali problemi di salute è necessario adattarsi gradualmente, acclimatarsi, salendo lentamente.
L’acclimatamento è necessario anche a quote moderate (< 2500 m) soprattutto in caso di attività di tipo fisico da moderato a intenso.
Qual è la principale regola per un’escursione “tranquilla”?
La principale regola è fare soste a ogni ora, consumando snack salati, datteri, fichi secchi, albicocche disidratate, frutta secca o barrette.
Quali attenzioni devo avere se ho con me dei bambini?
- Non salire o scendere velocemente con bambini nel primo anno di vita a quote superiori ai 1600 m
- Applica ai bambini (e rinnova spesso) un’adeguata protezione solare
- Porta con te un repellente per gli insetti e le zecche
- Porta con te delle salviette igienizzanti
Quali attenzioni devono avere gli anziani?
- E’ opportuno un consulto medico per conoscere se l’eventuale terapia assunta può condizionare l’attività fisica
- L’anziano è più vulnerabile e quindi deve conoscere la sua reale resilienza di fronte agli imprevisti, allo sforzo e al pericolo.
Cosa devo fare per proteggermi dal sole in montagna?
Per proteggersi dal sole in montagna è necessario:
- usare una protezione solare 50+ che va messa prima di partire al mattino e rinnovata durante la giornata, soprattutto se si suda molto
- usare sempre un cappello o una bandana che coprano anche le orecchie e il collo
- usare gli occhiali da sole che, in alta quota, devono avere lenti protettive con schermo solare 4-5
Come posso evitare la triade AAA: alta temperatura, alta umidità, assenza di ventilazione?
Per evitare la triade AAA:
- evita lunghe camminate sotto il sole
- parti presto al mattino
- bevi regolarmente ogni 30-60 minuti
Cosa devo verificare prima di partire?
Prima di partire è utile verificare con il Servizio Igiene dell’AULSS se:
- si è in regola con le vaccinazioni di routine (antitetano, difterite, pertosse)
- se sono necessarie vaccinazioni particolari come quella contro l’encefalite da zecche o la rabbia
Cosa devono fare i portatori di patologie croniche?
I soggetti portatori di patologie croniche dovrebbero consultare il proprio medico o un medico di medicina della montagna almeno 1 mese prima del soggiorno in montagna al fine di valutare l’efficacia della terapia, capire se sarà necessario fare dei monitoraggi dei parametri fisiologici durante il soggiorno e valutare le attività programmate in base alla situazione clinica personale
Come mi devo comportare in caso di presenza di zecche?
I morsi di zecca, che inizialmente provocano solo un po’ di prurito, vanno il più possibile evitati perché le zecche possono trasmettere infezioni molto pericolose.
Ricorda che sopra i 2000 metri di quota è molto difficile trovare delle zecche che, invece, preferiscono i prati non sfalciati e si trovano soprattutto nei percorsi utilizzati da percore e selvatici.
Come posso prevenire il morso di zecca?
Per prevenire la puntura da zecca è consigliato:
- usare abiti protettivi di colore chiaro
- restare sui sentieri durante l’escursione
- utilizzare repellenti
- controllare attentamente la cute e gli indumenti a fine escursione
Cosa fare per “difendersi” dal morso di zecche?
- evita di fare viaggi di rientro senza prima aver cambiato i vestiti e isolato quelli indossati per l’escursione
- in caso di morso, usa sempre gli strumenti più idonei per la loro estrazione e disinfetta accuratamente il punto del morso
- dopo il morso della zecca, annota la data: in caso ti dovessi ammalare è importante sapere a quando risale il morso
Per approfondire il tema delle zecche vi invitiamo a consultare il sito dell’ULSS 1 Dolomiti (mettere il link)
Cosa devo fare se vengo punto da una zecca?
È bene disinfettare la zona in cui è avvenuto il morso, anche prima della rimozione.
Se è possibile, estrarre la zecca e le eventuali parti dell’animale rimaste sotto la pelle.
Se non si è certi di poter eseguire l’operazione in modo corretto, è meglio rivolgersi ad un operatore sanitario.
La rimozione precoce della zecca (entro 12 ore) riduce il rischio di trasmissione della “Malattia di Lyme”,è importante quindi il controllo durante e al rientro dall’escursione.
Come devo comportarmi in caso di picchi di caldo?
In montagna aumenta l’intensità dei raggi solari.
Quindi è consigliabile scegliere una crema solare con un alto fattore di protezione. Inoltre, è consigliabile avere la crema solare sempre a portata di mano, per poterla riapplicare durante la giornata. Importante avere sempre un buon livello di idratazione, bevendo acqua. Sono da evitare le bevande a contenuto alcolico.
Come devo comportarmi se non mi sento bene o mi infortuno?
È importante saper valutare correttamente le proprie condizioni fisiche e di salute, sia prima sia durante l’escursione. In caso di affaticamento, è consigliabile fermarsi e riprendere energia. In caso di infortunio che rende impossibile procedere oltre, è fondamentale chiamare i soccorsi e indirizzarli nel luogo esatto in cui si trova.
Cosa devo fare se vengo morso da una vipera?
In caso di morso di vipera, è bene lavare la ferita con acqua corrente e disinfettare se si ha a disposizione acqua ossigenata o permanganato di potassio; subito dopo, è bene fasciare o comprimere la zona del morso (ma senza ricorrere al laccio emostatico) e recarsi al pronto soccorso o chiamare i soccorsi.
Cosa devo fare se vengo punto da un’ape o una vespa?
Se possibile, è bene lavare l’area interessata dalla puntura e tamponarla con ghiaccio o acqua fresca. Importante elevare l’arto interessato per ridurre il gonfiore sfruttando la forza di gravità, e restare fermi per ridurre la diffusione del veleno. In caso di shock anafilattico, chiamare subito i soccorsi.
Le buone pratiche per un’escursione in montagna: rispetto, prudenza e divertimento
Qual è l’orario migliore per partire per un’escursione?
Iniziare presto la mattina la tua escursione ti permetterà di disporre del tempo necessario
per gestire eventuali imprevisti o rallentamenti. È inoltre consigliabile affrontare l’escursione con calma, prevedendo delle pause per riposare soprattutto nella fase di discesa, in cui la stanchezza potrebbe portare a commettere spiacevoli errori.
Come sono segnalati i sentieri?
La segnaletica principale è costituita dalle tabelle che si trovano all’inizio del sentiero e agli incroci più importanti e contiene informazioni su
- luogo di destinazione dell’itinerario
- tappe intermedie
- tempi di percorrenza e il numero di sentiero.
Esistono anche tabelle per segnalare sentieri tematici, per invitare a non uscire dal tracciato, per i sentieri attrezzati e le vie ferrate.
La segnaletica secondaria è costituita dai segnavia a vernice, dipinti su sassi o piante, di colore bianco-rosso o rosso-bianco-rosso e servono a dare conferma sul percorso.
Come mi oriento nei sentieri?
Innanzitutto, assicurati di rimanere sempre all’interno del sentiero tracciato.
I sentieri CAI sono identificati da numeri e contrassegnati con la riconoscibile doppia colorazione bianca e rossa. Fai attenzione a non farti ingannare da altri segni sugli alberi, che potrebbero indicare i confini delle particelle forestali o identificare le piante destinate all’abbattimento.
Evita di prendere scorciatoie, poiché oltre ad allontanarti dal sentiero principale, potresti trovarti in un terreno dissestato.
Nei tratti rocciosi in alta quota, potresti trovare gli “ometti di pietra”, piccoli mucchietti di sassi che indicano il percorso da seguire; contribuisci al loro mantenimento aggiungendo una o più pietre quando necessario.
Come scaricare le mappe dei sentieri?
(magari possiamo inserire le informazioni sull’App)
Come mi devo comportare durante l’escursione?
- ricordati di dire sempre dove vai
- non lasciare da solo nessuno
- la difficoltà dell’escursione va tarata sul più “debole”
- controlla spesso come stanno gli altri ed eventualmente fermatevi per prendere fiato
- rimanete sempre uniti nelle situazioni di difficoltà
- salutarsi è sempre un piacere quando ci si incrocia
- sui sentieri bisogna lasciare passare chi va più veloce di noi e, se ci fermiamo per uno sosta, mettiamoci sempre di lato.
- rispettiamo le persone che incontreremo ed evitiamo di fare chiasso.
Cosa fare se si verifica un incidente in montagna: i primi soccorsi e le procedure di allarme
Come devo comportarmi in caso di infortunio/malessere?
Se lo zaino è stato preparato correttamente, non mancheranno alcuni aiuti di immediato utilizzo, indispensabili per piccoli infortuni o malesseri, e per aiutare nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi. Non devono mancare, quindi, alimenti e acqua (o bevande zuccherate), e un piccolo kit di pronto soccorso.
Cosa devo fare in caso di emergenza?
In caso di incidente telefona immediatamente al 118 e rispondi con calma alle domande dell’operatore.
Per quanto possibile, dai conforto all’infortunato evitando di lasciarlo solo e proteggendolo dal freddo.
Come mi devo comportare con l’operatore del 118)?
- Rispondi nel modo più corretto possibile alle domande dell’operatore della Centrale del 118, fornendo le generalità dell’infortunato e, se possibile, un secondo numero di telefono.
- Descrivi lo scenario e la dinamica dell’incidente, precisando l’ora in cui è accaduto.
- Informa l’operatore sulle condizioni del soggetto (se è cosciente, se ha difficoltà a respirare, se accusa dolore…).
- Cerca di dare più informazioni possibili sul luogo in cui ti trovi, fornendo se possibile, le coordinate.
- Descrivi le condizioni meteo e comunica l’eventuale presenza di ostacoli al volo (teleferiche, elettrodotti, cavi sospesi…), nonché situazioni di rischio per l’accesso, o la presenza di altre persone sul posto che possono aiutare.
- Poiché molte zone sono prive di copertura, se sei in difficoltà e riesci a chiamare i soccorsi non muoverti assolutamente dal posto in cui ti trovi: rischieresti di perdere campo e peggiorare la situazione.
- Tieni libera la linea, ricorda di avere sempre batterie cariche e, se vuoi, dotati di un power bank.
- Prima di partire scarica sul telefono l’app https://web.georesq.it ti potrebbe essere utile.
Per approfondire linkare il volantino “Sentiero Amico – Gestione emergenze
Quando arriva l’elicottero, come posso aiutare l’operatore?
Per aiutare l’operatore esistono due segnali fondamentali da conoscere nella richiesta d’aiuto:
- tutte due le mani alzate al cielo (a formare una Y) significa “Ho bisogno d’aiuto, prego atterrare”
- un braccio alzato e l’altro lungo il fianco (a formare una N) significa “Non ho bisogno di aiuto”
Mi posso assicurare per eventuali infortuni in montagna?
Sì, esistono tre tipi di assicurazione:
- l’assicurazione legata al tesseramento al Club Alpino Italiano
- Dolomiti Emergency
- l’assicurazione che l’escursionista può sottoscrivere con un’agenzia assicurativa di fiducia
Le regole d’oro per un’escursione in montagna: come comportarsi in modo responsabile e civile
Posso raccogliere i fiori?
Chi ama la montagna le lascia i suoi fiori. È sempre meglio lasciare i fiori al loro posto, anche perché per alcune specie vige il divieto di raccolta.
Posso dare da mangiare ai selvatici?
No: non si fa un buon servizio agli animali del bosco e della montagna, che sono bravissimi a trovarsi da soli il cibo che più gradiscono e che serve al loro metabolismo.
Cosa devo insegnare ai mie figli?
Educa sin da piccoli i tuoi bambini al rispetto dell’ambiente.
Posso portare in montagna con me il mio amico a quattro zampe?
Certo! Ma ricorda, la regola generale da tenere presente è che, secondo la legge, è
consentito lasciare i cani senza guinzaglio solo nelle aree appositamente recintate o
segnalate come “zone per cani liberi”.
In montagna e nei boschi, è vietato lasciare i cani liberi, questo divieto vale ovunque non solo nelle riserve naturali. È bene, quindi, tenerlo il più possibile al guinzaglio, perché potrebbe correre avanti, farsi male e mettere il proprietario in condizioni di pericolo nel tentativo di recuperarlo. Inoltre, privo del controllo del proprietario, spaventare altri escursionisti, o entrare in contatto con gli animali selvatici provocando reazioni non preventivabili.
Cosa devo fare per salvaguardare la salute del mio cane?
È consigliabile prestare attenzione ai colpi di sole soprattutto se il cane ha il manto scuro: importante fare brevi soste con lui all’ombra e in caso si accasci a terra bagnargli l’addome e le zampe. Indispensabile portare acqua anche per lui e dosare la camminata anche in base alle sue abitudini)
Anche per il nostro amico a 4 zampe è importante la prevenzione contro il morso di zecca. Per questo è consigliato utilizzare un presidio repellente adatto alla lunghezza del soggiorno.
E’, inoltre, importante essere in regola con le vaccinazioni di routine ed effettuare quelle raccomandate per la zona (rabbia) con il dovuto anticipo per essere protetti.
In inverno e per i cani di piccola taglia portare con sé gli accessori contro il freddo
Vorrei dormire in tenda, dove posso accamparmi?
Il campeggio non è consentito ovunque. Se vuoi provare l’esperienza di una notte in tenda
assicurati di individuare un’area in cui è concesso campeggiare, per conoscere le zone in
questione è possibile contattare: (? Sentire il CAI)
Posso raccogliere frutti selvatici, bacche e funghi?
Solo se si è assolutamente sicuri di cosa si sta raccogliendo (e per i funghi, solo se in possesso del regolare permesso). Una bella pianta o un frutto dai colori accattivanti, così come un fungo che si ritiene commestibile, possono contenere sostanze tossiche dannose o addirittura letali.
Posso incontrare animali selvatici durante l’escursione?
Non è escluso. Vedere un camoscio o uno stambecco in alta montagna è sempre emozionante. Incontrare una volpe o un tasso non è raro, come vedere cervi, caprioli, marmotte, scoiattoli e altri rappresentanti del regno animale.
Ma è bene prestare particolare attenzione ad alcuni animali come vipere, vespe, api e zecche, i cui morsi o punture possono essere particolarmente dolorosi e fastidiosi.
È bene non infastidire gli animali selvatici e mantenersi a debita distanza. Scattare una foto è sempre possibile, senza incorrere in situazioni di pericolo.
Come posso rispettare l’ambiente che mi circonda?
- Porta sempre a valle i tuoi rifiuti: impara a conoscere l’ambiente in cui siamo solo ospiti e adoperati per conservarlo e migliorarlo per le generazioni future
- Non accendere fuochi nei boschi
- Ricorda che anche i tuoi graffiti su alberi e pietre inquinano
- La montagna ha i suoi suoni e i suoi silenzi: rispettali
Come mi comporto se uso una seggiovia?
Fai sempre attenzione quando sali in seggiovia, stai seduto composto, con la sbarra abbassata e, se hai lo zaino, toglilo dalla schiena.
Le strutture di accoglienza in montagna: rifugi e bivacchi
Cos’è un bivacco?
- I bivacchi non devono essere la meta della tua escursione: sono un riparo in caso di bisogno
- I bivacchi non si possono prenotare
- I bivacchi sono sempre aperti e incustoditi, salvo per la periodica manutenzione.
- In genere non ci sono bagno, né corrente, meglio informarsi sulla presenza di stufa o caminetto e nel caso portarsi un fornelletto da campeggio, gas, assieme a gavetta e kit di posate.
- Portati una riserva d’acqua per cucinare, un sacco a pelo, torcia e fiammiferi.
- Leggi le regole e sii rispettoso se dovessi trovare altre persone.
- Pulisci e riordina prima di andare via e porta a valle i tuoi rifiuti.
Cos’è un rifugio? (sentire Mario)
- Il rifugio non è un albergo.
- Spesso non ha acqua potabile e l’acqua non deve comunque essere sprecata.
- Il rifugio è un punto di arrivo e partenza di escursioni, traversate o salite alle cime.
- Non ha risorse di energia illimitate.
- I rifugi sono punti di chiamata e di coordinamento per gli interventi del Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi Dolomiti Bellunesi.
- Essendo l’energia un grosso limite non pretendere più di quanto strettamente necessario.
- In rifugio non pretendere il wi-fi: spesso internet è un servizio ad uso esclusivo del gestore.
- Alla sera, per rispetto di chi dovrà alzarsi all’alba, si cena presto e ci si corica a un orario insolito per il turista.
- Spesso si dorme in camerate da 4/6/10 posti, con accanto sconosciuti che hanno in comune con te la passione per la montagna
- Non pretendere camere singole o con il bagno
- Il rifugio non è un ristorante: adeguati ai menù proposti.
- Non ti lamentare se le docce non ci sono o sono chiuse: spesso l’acqua a disposizione deve essere riservata alla cucina
- I tuoi rifiuti portali a valle: lo smaltimento dei rifiuti da parte del gestore del rifugio non è semplice
Cosa devo portare con me se decido di passare la notte in rifugio?
Se intendi fermarti in un rifugio portati sacco a pelo, una piccola torcia frontale, un minikit bagno più asciugamano, le ciabatte. Meglio prenotare e portarsi contanti.
Come prenotare una notte in rifugio?
Il rifugio va prenotato contattando direttamente la struttura o consultando, se esiste, il sito internet della stessa. (al limite indicare l’app di prenotazione che il CAI sta approntando)
Grotte, ferrate e forre: come vivere l’avventura in montagna con prudenza e responsabilità
Escursione in grotta: i nostri consigli
- Non affrontare l’escursione in grotta da solo
- Studia l’itinerario di accesso e verifica le condizioni meteo.
- Controlla il tuo materiale tecnico e quello di squadra e utilizza abbigliamento e attrezzatura adeguati.
- Verifica la sicurezza dell’itinerario di accesso alla grotta e la percorribilità in sicurezza della grotta.
- Verifica le tue condizioni psicofisiche e quelle dei tuoi compagni
- Controlla la presenza dei nodi di fine corda e gli armi fissi presenti in logo.
- Pulisci sempre i pozzi, fai attenzione a frane e sassi instabili.
- Nella discesa, individua eventuali punti sicuri dove effettuare un bivacco di emergenza.
- Non risalire pozzi in piena.
- Tieniti sempre a portata di voce coi compagni che ti seguono e che ti precedono.
- Porta sempre con te telo termico con una fonte di calore, cibo e acqua, doppio impianto di illuminazione e batterie di scorta, kit di pronto soccorso, materiale tecnico di emergenza.
In caso di incidente:
- Pensa alla tua sicurezza e a quella degli altri compagni.
- Valuta e memorizza la dinamica dell’incidente.
- Sposta l’infortunato solo se sottoposto a rischi ulteriori.
- Valuta le sue condizioni sanitarie e memorizza o annota più informazioni possibili.
- Crea un punto caldo, riscalda e conforta l’infortunato, verifica le condizioni degli altri compagni.
- Esci con un compagno a chiamare il Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi Dolomiti Bellunesi al 118 spiegando dinamica e luogo dell’incidente e le condizioni dell’infortunato.
Come pianifico un’escursione in grotta?
La prima, fondamentale regola per questa tipologia di escursione è di non affrontarla mai
in solitaria. La squadra è essenziale, soprattutto in situazioni di emergenza; ogni
componente deve essere adeguatamente equipaggiato e conoscere le procedure di
sicurezza. In ogni caso, è buona norma comunicare a qualcuno all’esterno tutti i dettagli
utili ad eventuali soccorritori in caso di emergenza.
Dopo aver identificato la zona che si vuole esplorare, è necessario studiare l’itinerario,
verificando le condizioni di sicurezza delle vie di accesso e l’effettiva percorribilità delle vie
interne. Non dimenticare di consultare con attenzione le previsioni meteo.
Escursione in ferrata: i nostri consigli
- Valuta bene la tua eventuale paura del vuoto.
- Usa un equipaggiamento completo e a norma: set per via ferrata (longe, due moschettoni, dissipatore), casco, imbraco e, se vuoi, guanti.
- Controlla i tuoi compagni e fatti controllare, poi attaccate la via.
- Prima di sganciare il secondo moschettone, assicurati sempre che il primo sia già agganciato.
- Meglio che due persone non si trovino mia contemporaneamente sullo stesso tratto di cavo
- Se sei alle prime armi in questo genere di attività è fortemente consigliato affidarsi a una Guida Alpina
Qual è l’attrezzatura necessaria per affrontare una via ferrata?
La sicurezza nei sentieri attrezzati, come le ferrate, dipende non solo dalla onnipresente
preparazione, cautela e accurata selezione dell’itinerario, ma anche dall’utilizzo della
corretta attrezzatura.
In particolare, è necessario disporre di:
– casco: esistono svariati modelli, l’importante è che sia omologato per l’alpinismo e riporti quindi la marcatura CE e UIAA. Il casco va indossato anche durante le fasi di avvicinamento e allontanamento dalle pareti, momenti in cui gli escursionisti che precedono potrebbero provocare la caduta di sassi.
– imbracatura: è fondamentale dotarsi di un’imbracatura che distribuisca in modo corretto sul corpo l’energia generata dallo strappo che segue una caduta. Si consigliano imbracature di tipo completo (tradizionale) o combinato (pettorale, cintura e cosciali). Si raccomanda di utilizzare l’imbracatura bassa (cintura e cosciali) solo se non si indossa lo zaino.
– set da ferrata: è un sistema che deve essere omologato e riportare l’etichetta CE e UIAA. Viene attaccato all’imbracatura e consente di muoversi in sicurezza lungo il cordino d’acciaio tipico delle vie ferrate. Si compone di corda o fettuccia, dissipatore e due moschettoni da ferrata. Si consiglia l’utilizzo di set da ferrata modello “Y”.
Per approfondire “Montagna Amica e Sicura” titolato “La sicurezza sui sentieri attrezzati: materiali e tecniche”
Escursione in forra: i nostri consigli
- Organizza con attenzione la tua escursione.
- Fai un’attenta analisi delle condizioni meteo
- Studia il percorso e le caratteristiche del bacino idrologico, per saper considerare le eventuali ondate di piena o le veloci variazioni di portata.
- Valuta la tua preparazione tecnica e psicofisica
- Non dimenticare di avvisare sempre qualcuno di fiducia sull’itinerario, tempi e partecipanti. Ricorda che nella maggior parte delle forre non c’è copertura telefonica.
- Non dimenticare il fischietto, che è l’unico modo di comunicare quando non ti vedi e non ti senti.
- Il gruppo ideale per fare torrentismo è composto da almeno 4 persone.
- Utilizza tecniche appropriate, con corda a misura e sistemi svincolabili, per permettere di liberarsi in caso di eventuale blocco su corda o sotto cascata.
Come pianificare un’escursione in forra?
In questo genere di escursione, è fondamentale tenere sempre sotto controllo il livello
dell’acqua. E’ quindi necessario verificare con attenzione le previsioni meteorologiche e
analizzare le caratteristiche del bacino idrologico, in modo da poter prevedere ondate di
piena e/o variazioni di portata.
Scegli l’itinerario in base alle tue competenze e preparazione fisica e assicurati di avere
l’equipaggiamento corretto.
Non andare da solo! In situazioni di emergenza, avere un compagno può rivelarsi
fondamentale.
Nella maggior parte delle forre, non c’è copertura telefonica: comunica sempre i dettagli
del tuo itinerario a qualcuno di fiducia.
La montagna in inverno: come godersi la neve in sicurezza e rispetto
Vorrei esplorare una nuova meta in inverno a chi mi rivolgo per avere informazioni?
Per informazioni, consigli e aggiornamenti i riferimenti più autorevoli sono:
– Gestori dei Rifugi della zona
– CAI
– Guide Alpine
– Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi Dolomiti Bellunesi
Come pianifico un’escursione sulla neve se sono alle prime armi?
Un’escursione sulla neve nasconde difficoltà e insidie in più rispetto ad una effettuata, per
esempio, nel periodo estivo. È consigliabile partecipare a un corso di escursionismo in
ambiente innevato o di sci alpinismo per acquisire le conoscenze fondamentali necessarie
per questo genere di attività.
Non scartare l’idea di affidarti a una Guida Alpina.
Come prepararsi a un’escursione invernale in montagna?
Qualsiasi attività sulla neve tu abbia intenzione di fare (scialpismo, ciaspe, snowboard, freeride, semplici camminate) consulta sempre il Bollettino valanghe dell’Arpav. E controlla anche il meteo, perché i cambiamenti del tempo in inverno si trasformano spesso in improvvise tempeste di neve.
Leggi i bollettini nivo-meteorologici più aggiornati possibile e scegli l’itinerario più sicuro. Se non li sai leggere chiedi aiuto a un esperto.
Se il bollettino indica pericolo di distacco valanghe di grado 2 o 3 sii molto prudente, di grado 4 o 5 rinuncia all’uscita.
È importante leggere un bollettino in maniera dettagliata considerando quote, esposizione e inclinazione dei pendii e struttura del manto nevoso, non limitandosi a guardare solo la scala europea del pericolo valanghe (1 – Debole; 2- Moderato; 3 – Marcato; 4 –Forte; 5 – Molto forte).”
Come sono classificate le piste da sci in base alla loro difficoltà?
Le piste da sci sono generalmente classificate in base a un sistema di colori che indica il
livello di difficoltà. La classificazione standard è la seguente:
1. Blu: Piste per principianti. Sono piste più dolci e meno inclinate, ideali per chi è alle
prime armi nello sci.
2. Rosso: Piste di livello intermedio / avanzato. Sono piste più difficili con pendenze
maggiori e richiedono una buona padronanza delle tecniche di sci.
3. Nero: Piste per sciatori esperti. Sono le piste più difficili, con pendenze notevoli e
terreni impegnativi. Sono destinate a sciatori molto esperti e abili.
Prima di accedere a una pista, assicurati di possedere le competenze necessarie per
affrontarla in sicurezza e, se sei un principiante, affidati ad un maestro di sci.
Quale attrezzatura è indispensabile per le escursioni invernali?
Porta sempre con te una pala, una sonda e indossa l’ARTVA. Parti sapendo già come utilizzare tutti gli strumenti di autosoccorso.
L’uso del casco protettivo omologato è obbligatorio per tutti gli sciatori di età inferiore ai 18 anni. E’ comunque sempre consigliato a tutti.
Cosa devo indossare per sciare?
Per lo sci in pista o fuori pista utilizza il casco e ripara gli occhi con occhiali o maschera anti UVA: vento, nevicate, freddo, sole e il riverbero della neve possono dare molto fastidio.
Qual è l’abbigliamento consigliato per le escursioni invernali?
In inverno testa, mani e piedi devono sempre essere mantenuti caldi. E’, quindi, consigliato indossare berretto e scaldacollo e giacche con cappuccio, guanti tecnici cui si possono unire sottoguarti, calzettoni in tessuto tecnico o lana.
Anche d’inverno vestirsi a strati è la miglior strategia. I pantaloni devono essere impermeabili e magari larghi alla base per coprire bene gli scarponi ed evitare l’ingresso della neve. Sopra gli scarponi pesanti, per isolare la parte bassa della gamba si possono allacciare anche delle ghette. Sempre meglio essere visibili, quindi vestiti colorati e non bianchi.
Come devo preparare lo zaino per un’escursione invernale?
Nello zaino preferibilmente vanno inseriti: cibo energetico di facile assimilazione, thermos di bevande calde, un cambio completo perché sulla neve ci si bagna di sicuro, antivento/antipioggia, calzamaglia, piumino, berretto, guanti, cartina, crema solare, occhiali, piccola infermeria e un telo termico. E’ bene sempre avere una pila frontale o una torcia. Lo zaino deve essere il più leggero possibile, gli oggetti pesanti vanno sul fondo e le cose inutili vanno lasciate a casa.
Come mi devo comportare in presenza di una valanga?
In caso di valanga è fondamentale l’aiuto di chi è presente e non è stato coinvolto: l’arrivo dei soccorsi non potrà essere immediato e i primi 15 minuti risultano decisivi.
Se fossi tu ad essere travolto:
- liberati di sci, ciaspe, tavola, bastoncini
- cerca di galleggiare e opporre resistenza alla neve
- tenta di proteggere il viso con le braccia e di creare una zona d’aria per respirare
- se riesci a rimanere in superficie, non appena il flusso si ferma, verifica le tue condizioni, guardati attorno per accertarti della situazione, se sussistano pericoli o la possibilità di nuovi distacchi, cerca il resto del gruppo, controlla se ci sono altri coinvolti.
Se non sei travolto:
- trova un posto sicuro da dove poter osservare la situazione complessiva e che non vi sia il rischio di altre scariche
- commutare subito l’Artva da trasmissione in ricezione
- avvia le operazioni di ricerca vista/udito/Artva
- contattare il 118 e chiedere l’intervento dell’elicottero e del Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi Dolomiti Bellunesi.
Individuata una persona sepolta, la posizione va definita con il sondaggio.
Se puoi inizia a scavare, ponendoti poco a valle e cercando subito la testa per provvedere a liberare bocca e naso.
Verifica le funzioni vitali continuando a sgomberare la neve, senza spostare bruscamente l’infortunato e proteggendolo dal freddo con un telo termico e indumenti asciutti.
Se necessario avviare le manovre di rianimazione.
Cerca sempre di mantenere la calma.
Chi devo chiamare per attivare il soccorso?
In caso di bisogno il numero da contattare è il 118.
Come devo rispondere ai soccorritori?
- Rispondi nel modo più corretto possibile alle domande dell’operatore della Centrale del 118, fornendo le generalità dell’infortunato e, se possibile, un secondo numero di telefono.
- Descrivi lo scenario, con riferimenti che possano rendere facilmente identificabile il posto, e la dinamica dell’incidente, precisando l’ora in cui è accaduto.
- Se sono coinvolte più persone, indica numero e generiche condizioni.
- Informa l’operatore sulle condizioni del soggetto (se è cosciente, se ha difficoltà a respirare, se accusa dolore…).
- Cerca di dare più informazioni possibili sul luogo in cui ti trovi, fornendo se possibile, le coordinate.
- Descrivi le condizioni meteo e comunica l’eventuale presenza di ostacoli al volo (teleferiche, elettrodotti, cavi sospesi…), nonché situazioni di rischio per l’accesso, altre persone sul posto che possono aiutare. Indicare il numero esatto o presunto delle persone travolte e il numero esatto o presunto delle persone sepolte.
- Informa della presenza di eventuali testimoni in grado di fare un’esatta anamnesi dell’accaduto, se è avvenuta la ricerca vista-udito-Artva, descrizione sommaria della valanga (dimensioni e caratteristiche), punto del travolgimento o scomparsa; oggetti già estratti e loro localizzazione, altre notizie e particolari che possano facilitare l’intervento.
- Poichè molte zone sono prive di copertura telefonica, se sei in difficoltà e riesci a chiamare i soccorsi non muoverti assolutamente dal punto in cui ti trovi, rischieresti di perdere campo e peggiorare la situazione.
- Tieni libera la linea e il telefono al caldo, ricorda di avere sempre batterie cariche e, se vuoi, dotati di un power bank.
Quali sono le regole di prudenza da rispettare quando si scia?
- Chiunque provoca una valanga è passibile di condanna penale.
- E’ importante conoscere le regole di comportamento e la segnaletica delle piste.
- E’ importante mantenere sempre un comportamento adeguato in modo da non mettere in pericolo te e gli altri.
- Informati delle condizioni delle piste e dei fuori pista presso i gestori degli impianti di risalita.
- La velocità va moderata in base alle condizioni della pista e soprattutto in caso di nebbia, foschia, scarsa visibilità.
- Rispetta la segnaletica di avvertimento e divieto che incontri durante le discese: non oltrepassare le recinzioni a bordo pista, il terreno può essere pendente e pericoloso
- Mantieni una direzione che ti consenta di evitare collisioni o interferenze con lo sciatore a valle e dai sempre la precedenza ai mezzi meccanici in pista.
- Prima di sorpassare un altro sciatore, assicurati di avere spazio e visibilità sufficienti.
- Negli incroci riduci la velocità.
- E’ possibile sostare solo lungo i bordi della pista.
Uscita con le ciaspole: i nostri consigli
- Fai un riscaldamento iniziale e non partire da freddo.
- Dedicati una buona colazione prima di partire, ma resta a casa qualora non ti sentissi bene.
- Muoversi con le racchette da neve consente di non sprofondare e permette di raggiungere luoghi altrimenti preclusi. Ricordati però che è faticoso perché al tuo peso si somma quello delle ciaspe e perché il freddo causa un dispendio di energie maggiore.
- Le ciaspe sono di facile gestione su terreni pianeggianti, possono essere di difficile gestione sui pendii, mentre sui tratti ghiacciati sono proprio pericolose.
- Ascolta i rumori del manto nevoso e mantieni alta l’attenzione.
- Indossa l’Artva acceso in trasmissione sotto la giacca a vento o piumino, a contatto con il corpo appena sopra la canottiera o la maglia termica. Non lasciarlo nello zaino.
- In inverno il manto nevoso copre la maggior parte della segnaletica della rete sentieristica, perdere l’orientamento diventa più probabile.
- Meglio non seguire le tracce lasciate da altri se non si ha la certezza di dove portino
Quali sono le regole da seguire se mi trovo su sentieri non tracciati?
Preferisci sempre percorsi segnati e sicuri! Se vuoi provare l’avventura in mezzo alla natura in ambiente non controllato, devi pianificare bene e prepararti tecnicamente.
Se sei alle prime armi, fai bene a fare un corso di nivologia e stabilità del manto nevoso e a seguire una Guida Alpina.
Informarti bene su guide, libri, bollettini e contatta gli uffici turistici, le Guide Alpine locali, o i rifugi aperti della zona per sapere come sta la neve e quanto sono frequentati i sentieri. Le situazioni sul terreno possono cambiare rispetto a quelle previste a casa e anche nel corso della giornata, costringendoti a cambiare i piani. È essenziale conoscere i tuoi compagni di escursione e il loro livello, non andare mai da solo e scegliere sempre una difficoltà tecnica adatta a tutti i membri del gruppo!
Che attrezzatura devo avere per intraprendere una ciaspolata o un trekking invernale?
Oltre a uno zaino con materiale, vestiti di ricambio, occhiali e crema solare, devi avere ciaspole, ramponcini e bastoni da trekking. Devi avere anche l’attrezzatura da autosoccorso in valanga, con ARTVA, pala, sonda e kit di pronto soccorso. Fai un corso per sapere come usare il materiale e come comportarti.
Come mi devo vestire?
Indossa più strati di vestiti, perché il tempo e lo sforzo possono variare nel corso della giornata. Usa scarponcini da trekking invernale, pantaloni e giacca a prova d’acqua (guscio), piumino sottile se fa molto freddo e tieni sempre dei guanti extra nello zaino.
Sci Alpinismo
Quali sono le regole da seguire quando si fa sci alpinismo?
Lo scialpinismo richiede una buona organizzazione e una adeguata forma fisica e tecnica! Così potrai goderti la salita e la discesa senza stancarti troppo e gestendo bene gli sci.
In più:
- Non superare i 30km/h di velocità
- Aspetta almeno tre giorni dopo una nevicata prima di fare scialpinismo
- Sciare solo su pendii con pendenza minore di 30° se non ci sono almeno 10 tracce fresche di discesa
- Se sei alle prime armi, fai bene a fare un corso di nivologia e stabilità del manto nevoso e a seguire una Guida Alpina
- Informarti bene su guide, libri, bollettini e contatta gli uffici turistici, le Guide Alpine locali, o i rifugi aperti della zona per sapere come sta la neve e quanto sono frequentati i sentieri. Le situazioni sul terreno possono cambiare rispetto a quelle previste a casa e anche nel corso della giornata, costringendoti a cambiare i piani.
Che attrezzatura devo avere per praticare lo sci alpinismo?
Per fare scialpinismo o splitboard, devi avere: sci o tavola, ARTVA indossato correttamente come dice il produttore, pala, sonda, pelli di foca (sintetiche), kit di pronto soccorso nello zaino, casco (in salita e in discesa) e un GPS con traccia e coordinate (molto importante se serve il soccorso). Prima di andare, devi sapere come usare tutto.
E come mi devo vestire?
Per affrontare le variazioni di temperatura e di sforzo fisico, l’ideale è indossare più strati di abbigliamento. Ti servono dei pantaloni e una giacca che ti proteggano dall’acqua (guscio), un piumino sottile per il freddo intenso e un altro paio di guanti da tenere nello zaino. E non scordarti gli occhiali e la crema solare, sono indispensabili
Freeride (Sci Fuoripista)
Quali sono le regole da seguire per fare freeride?
Per praticare il fuoripista bisogna essere preparati sia tecnicamente che psicologicamente, perché il terreno non è controllato. Se sei alle prime armi, ti conviene fare un corso, seguire una Guida Alpina o un Maestro di sci. Informarti con guide, libri, bollettini e contatta gli uffici turistici o le Guide Alpine e Scuole di sci della zona. Le condizioni sul posto possono cambiare rispetto a quelle previste a casa e anche nel corso della giornata, obbligando a cambiare i piani.
Che attrezzatura devo avere per praticare freeride?
Indossa l’ARTVA come indicato dal costruttore, il casco, e porta con te la pala, la sonda, le pelli di foca (sintetiche), il kit di pronto soccorso e il GPS con la traccia e le coordinate registrate (molto importante in caso di emergenza). Prima di partire, devi sapere usare bene queste attrezzature. Usa sci o snowboard con attacchi che si possono inclinare per fare piccole salite se serve o se ci sono imprevisti
E come mi devo vestire?
Per adattarsi alle variazioni di clima e di sforzo, è bene vestirsi con più strati di abbigliamento. Ti servono dei pantaloni e una giacca che ti isolino dall’umidità (guscio), un piumino sottile per il freddo intenso e un altro paio di guanti da mettere nello zaino. E non dimenticare gli occhiali e la crema solare, sono fondamentali.
Arrampicata su ghiaccio
Chi può andare ad arrampicare su ghiaccio?
Le cascate offrono diversi gradi di difficoltà agli arrampicatori. Ci sono anche itinerari per chi vuole iniziare a usare ramponi e piccozze. Se sei alle prime esperienze, ti consiglio di seguire una Guida Alpina.
A chi mi posso rivolgere per imparare a fare arrampicata su ghiaccio?
Per iniziare bene la disciplina, ti conviene fare un corso con una Guida Alpina. Ti insegnerà come usare bene l’attrezzatura (ramponi, piccozze e materiale da arrampicata), come progredire con la giusta tecnica e come riconoscere i rischi e le misure di sicurezza da adottare in un terreno non controllato coperto di neve e ghiaccio
Che attrezzatura devo avere per praticare arrampicata su ghiaccio?
Per arrampicare sul ghiaccio, oltre al materiale da arrampicata (casco, imbrago, moschettoni, corda, etc) ti servono attrezzature specifiche come ramponi, piccozze e chiodi da ghiaccio. Inoltre, essendo su terreno innevato, è fondamentale avere il kit da autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda).
E come mi devo vestire?
Per questa attività, ti servono scarponi ramponabili, primo strato termico, pantaloni, giacca impermeabile, fascia o berretto e guanti imbottiti. Non dimenticare anche un piumino e un altro paio di guanti da usare con freddo intenso o come cambio asciutto.
Qual è il periodo dell’anno migliore per praticare arrampicata su ghiaccio? Per arrampicare sul ghiaccio si ha poco tempo a disposizione: solo i mesi più freddi dell’anno, cioè gennaio, febbraio e inizio marzo. Poi bisogna andare in alta quota (oltre i 3000m), dove le temperature restano basse e permettono di fare l’attività con una sicurezza sufficiente.