Storia

Storia della sezione CAI di Pieve di Livinallongo del Col di Lana

Una storia che inizia nel 1866.
La passione per l’escursionismo a Livinallongo nasce alla fine del ‘800 quando, sotto l’Impero austro–ungarico, viene fondata una sezione del Deutsches Alpenverein.
È il 1881 quando a Cortina viene istituita una sezione della Deutscher und Österreichischer Alpenverein (Duöav) che ha competenza anche sui comuni di Livinallongo e Colle. Cinque anni più tardi, nel 1886 Johann Alton crea la Duöav – Sektion Ladinia con sede a Corvara in Badia, della quale facevano parte anche Marebbe, Livinallongo e Colle.
Fino alla scoppio della prima guerra mondiale l’associazione era arrivata a contare fino ad 80 iscritti. Dal 1869 ai primi del ‘900 la sezione poteva contare su 8 guide alpine locali: Dopo la morte del dottor Alton si decide di formare una sezione solo per Fodom e Col.
Il 29 dicembre nasce così la Duöav – Sektion Buchenstein, con sede a Pieve. Già il primo anno raccoglie 21 iscritti, che diventano 39 nel 1904 e quasi 50 fino allo scoppio della guerra. Con la fine del conflitto ed il passaggio del Sudtirolo sotto l’Italia e dei comuni di Livinallongo, Colle e Cortina con la Provincia di Belluno, le sezioni del Duöav vengono abolite.

La prima sezione del CAI nasce a Livinallongo nel 1930, ma fa appena in tempo a collaborare alla costruzione della cappella sul Col di Lana prima di chiudere nel 1936.
Sarà rifondata nel 1970 da Bruno Trebo, Gilberto Salvatore, Piergiovanni Fain, Tito e Ovidio De Biasio, Dario Crepaz, Ivo Devich e Ugo De Battista.
Negli anni, grazie al lavoro instancabile di Gilberto Salvatore e tanti volontari, la sezione si è fatta promotrice della costruzione del bivacco Bontadini sulla Mesola e delle ferrate Piazzetta sul Boé e delle Trincee sulla Mesola. Ha ripristinato,inoltre, oltre 120 chilometri di sentieri.

Fino al 1961 esistevano, nel territorio della nostra Sezione, solo sei sentieri censiti CAI e in discreto stato di abbadono.

Tre iniziavano ad  Arabba e precisamente:

  • 698 Arabba-Porta Vescovo-Fedaia;
  • 699 Arabba-Passo Padon-Fedaia;
  • 637 Arabba-Piz Boè.

I secondi tre partivano da Pieve di Livinallongo:

  • 634 Pieve-Passo Padon-Fedaia;
  • 635 Pieve-Davedino-Crepe Rosse-Fedaia;
  • 21 Pieve-Col di Lana.

Successivamente la situazione è totalmente cambiata grazie all’impegno dei Soci C.A.I. e, in particolare, di Gilberto Salvatore, per tanti anni Presidente della nostra Sezione.

Di origine molisana, è nato a Montefalcone nel Sannio il 4 febbraio 1937. Ha trascorso l’infanzia a Brescia, si è trasferito in Val Badia da giovane, poi ad Arabba nel 1961. Da allora si è dedicato all’attivita’ del C.A.I., ricostituendo negli anni ’60 la Sezione di Livinallongo.

Con Gilberto, la rinata Sezione si impegna nella conservazione dell’ambiente, nella manutenzione dei sentieri, nella valorizzazione delle bellezze naturalistiche.

Gilberto Salvatore si è spento il 27 gennaio 2012 e la sua salma riposa nel cimitero della Chiesa di Arabba.

Oggi nel territorio di Livinallongo ci sono circa 120 km. di sentieri, tutti ripristinati o costruiti ex-novo da Gilberto con la collaborazione di Soci della Sezione.

Ecco in dettaglio quanto ha saputo fare:

Sentieri storici ripristinati:

  • 698; n.699; n. 634; n. 635
  • 636 Sentiero delle Creste – Bivacco Bontadini – Passo Padon
  • 680 Passo Pordoi – Porta Vescovo
  • Sentiero Geologico di Arabba
  • 21/b Castello – Col di Lana
  • 21/c Col de la Roda – Cima Sief
  • Teriol Ladin
  • Passo Valparola – Cima Sief
  • Andraz – Agai – Castello
  • Castello – Valparola
  • Passo Campolongo – Sella Sief (Jagerweg)
  • Giro dei Setsas
  • Sentiero sul versante occidentale del Sas de Stria
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Sentieri non storici ripristinati:

  • Varda – Cherz
  • Corte – Pieve di Livinallongo
  • Arabba – Passo Pordoi
  • 441 Andraz – Monte Pore
  • Castello – Monte Pore
  • Collegamenti da Andraz con Averau, Nuvolau, Passo Giau

Sentieri non storici nuovi:

  • Arabba – Varda – Cherz – Passo Campolongo
  • 626 Passo Pordoi – Attacco ferrata Piazzetta – Vallon
  • Vari sentieri di collegamento fra le Frazioni

Altre opere

  • Costruzione della Ferrata delle Trincee: inaugurata nel 1971 dopo tre anni di lavoro
  • Costruzione della Ferrata Piazzetta: inaugurata nel 1980 dopo tre anni di lavoro in collaborazione con il Gruppo Sportivo Fiamme Gialle di Predazzo
  • Costruzione del Bivacco Bontadini: con la collaborazione del 7° Alpini Battaglione Feltre, inaugurato nel 1980
  • Compilazione della Guida ai Sentieri del Fodom
  • Compilazione della Guida ai Sentieri di Rocca Pietore
  • Revisione della Guida al Sentiero Geologico di Arabba
  • Compilazione della Guida al Col di Lana

Sotto la Presidenza di Diego Grones (2013-2018), è stato attuato il completo rifacimento della segnaletica di tutti i sentieri del territorio, sia mediante nuovi cartelli che rinnovando la segnaletica orizzontale. Si è collaborato alla nuova iniziativ, annuale denominata “Verticale del Col di Lana” ed è stata costruita ad Arabba una struttura per arrampicate su ghiaccio, i Glacions de Rèba, che ha funzionato per due anni.

E’ nato un gemellaggio con la Sezione CAI di Camposampiero (Padova): annualmente, alcuni Soci di tale Sezione partecipano attivamente alla manutenzione dei sentieri, in particolare del Sentiero Geologico di Arabba.
Si è realizzata l’unione con Alpenverein sotto l’egida della Lia da Mont.

Nel 2015 rinasce la sezione dell’Alpenverein Südtirol (il Club alpino di lingua tedesca e ladina dell’Alto Adige). L’associazione, che porta lo storico nome di AVS-Ortsstelle Buchenstein, opera insieme alla locale Sezione del CAI sotto “l’ombrello” della Lia da Mont Fodom.
La nuova AVS-Ortsstelle Buchenstein fa parte della sezione di Brunico, sotto la quale ci sono le sezioni della Val Badia e di parte della Val Pusteria.

L’attuale Sezione del CAI e quella dell’AVS operano insieme sotto l’ombrello della Lia da Mont Fodom, come già avviene per la Lia da Mont Gherdëina, che è stata fondata nel 1954 proprio da AVS e CAI insieme.

Nel dicembre 2018 il Consiglio direttivo della Sezione CAI termina il suo mandato triennale, ma nessuno si ricandida: ciò è dovuto alle deprecabili vicende giudiziarie cui è incorsa la Sezione ed il suo presidente Diego Grones per i Glacions da Rèba, poi risoltesi felicemente. Il presidente Grones inoltre, arrivato alla conclusione del doppio mandato, non può essere riconfermato per  la terza volta nella medesima carica, per cui il Comitato Direttivo Regionale del CAI Veneto, accertata l’effettiva impossibilità di eleggere gli organi gestionali della Sezione, nomina a gennaio 2019 un Commissario straordinario nella persona di Giuseppe “Bepi” Cappelletto.

Alla fine di ottobre 2018 la Tempesta Vaia si è abbattuta con inaudita violenza anche nel territorio di Livinallongo del Col di Lana, scoperchiando case, provocando frane e interruzioni stradali ed abbattendo molte centinaia  di ettari di bosco. Anche la rete sentieristica è stata compromessa. Più della metà dei sentieri risulta non percorribile in sicurezza o addirittura non transitabili. Ci aspetta un grande lavoro di ripristino.

Nominato il Commissario straordinario della Sezione. Diego Grones assolto

A seguito delle dimissioni dell’intero Consiglio direttivo della Sezione per le note vicende dei Glacions da Rèba e nell’impossibilità del suo rinnovo per mancanza di candidature, il Comitato Direttivo Regionale del CAI Veneto ha nominato un Commissario straordinario nella persona di Giuseppe “Bepi” Cappelletto. Egli ha il difficile compito di gestire la Sezione di Livinallongo del Col di Lana e di traghettarla verso la ricomposizione dei suoi organi gestionali.

Formuliamo a Bepi gli auguri di un proficuo lavoro nella certezza che, con la sua lunga esperienza maturata all’interno del CAI ai vari livelli e la collaborazione di tutti, egli saprà assolvere al meglio il gravoso compito affidatogli.

Recentemente il nostro ex presidente Diego Grones è stato prosciolto dal giudice di Belluno, in sede di procedimento penale, dalle gravi accuse di abuso edilizio per particolare tenuità del fatto e di invasione di terreno pubblico perché il fatto non costituisce reato.

Ci congratuliamo con Diego perché finalmente è stata fatta chiarezza sulla vicenda della struttura provvisoria per l’arrampicata sportiva invernale denominata  Glacions da Rèba. Siamo certi che il riconoscimento dell’estraneità di Diego dalle accuse rivoltegli, oltre a ridargli la meritata serenità e l’incondizionato entusiasmo che tutti noi gli riconosciamo, contribuirà a superare il clima di sospetti, di tensioni, di illazioni che si era creato e a risolvere in tempi brevi anche i problemi delle cariche sociali della Sezione.